Il movimento cooperativo italiano sostiene la proposta BEFIT della Commissione volta a sviluppare un'unica normativa europea per la tassazione delle società e basata sui profili fondamentali di una base imponibile comune.
Richiama tuttavia l'attenzione su alcune tematiche riguardanti le cooperative e altri soggetti dell’economia sociale, già contenute nelle precedenti proposte in materia di Common consolidated corporate tax base (CCCTB) (2011 e 2016) al fine di favorire la promozione dell’Economia sociale, di cui le cooperative costituiscono una delle forme elettive (v. Comunicazione della Commissione UE 9 dicembre 2021; Raccomandazione del Consiglio UE del 27 novembre 2023, n. 1344).
Le componenti economiche che rischiano di determinare un iniquo trattamento dei soggetti dell’economia sociale e delle cooperative riguardano in particolare:
- gli utili prodotti dall’impresa dell’economia sociale e dalle cooperative “definitivamente” destinati all’attività statutaria o a patrimonio e mai distribuibili ai soci, neppure dopo lo scioglimento dell’ente (nel diritto italiano tali riserve sono chiamate “riserve indivisibili” o “patrimonio indivisibile”);
- i ristorni delle società cooperative, previsti anche dall’art. 66, Regolamento (CE) 1435/2003 del Consiglio, del 22 luglio 2003 (“Lo statuto può prevedere il versamento di un ristorno a favore dei soci proporzionale alle operazioni da questi compiute con la SCE o al lavoro da questi ad essa prestato”).
Tali tematiche sono già state segnalate alla Commissione negli anni di discussione sull'iniziativa CCCTB da parte delle organizzazioni cooperative italiane ed europee (Cooperatives Europe e COGECA).