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Bozza del rapporto UE sull'edilizia abitativa

Bozza del rapporto UE sull'edilizia abitativa

mercoledì 1 ottobre 2025

La commissione speciale del Parlamento europeo sulla crisi immobiliare nell'UE ha discusso la sua prima bozza di relazione, elaborata dall'eurodeputato spagnolo del Partito Popolare Europeo (PPE). Sul documento, datato 15 settembre, dovranno ora mettere le mani gli altri gruppi politici, per dare forma al testo finale, che approderà alla sessione plenaria dell’Eurocamera verosimilmente la prossima primavera.

Negli ultimi anni il tema dell’accesso alla casa è diventato una priorità politica a livello europeo. L’aumento dei prezzi (+48% dal 2017 al 2025) e degli affitti (+18%), unito alla stagnazione degli investimenti e alla carenza di nuove costruzioni, ha trasformato la questione abitativa in una vera emergenza sociale ed economica. Giovani, famiglie a basso e medio reddito e lavoratori essenziali sono i gruppi più colpiti.
L’UE non ha competenze dirette sulle politiche abitative, ma può incidere con finanziamenti, coordinamento, definizioni comuni e regolamentazione di settori collegati (aiuti di Stato, fiscalità, efficienza energetica, locazioni brevi).

Il progetto di relazione rappresenta un passo importante verso una politica europea più incisiva sul tema abitativo. Per l’economia sociale e il modello cooperativo emergono opportunità di rafforzare il loro ruolo come attori chiave nella produzione e gestione di alloggi accessibili e sostenibili, ma occorre vigilare affinché la centralità del capitale privato e la semplificazione normativa non riducano lo spazio per le soluzioni basate su solidarietà, mutualismo e partecipazione comunitaria.

Il documento individua come cause strutturali della crisi la scarsità di offerta, la lentezza delle procedure autorizzative, l’aumento dei costi di costruzione e vincoli normativi.
Le principali linee d’azione proposte sono:

  • Aumento dell’offerta abitativa: riduzione degli oneri burocratici, mobilitazione del patrimonio pubblico, incentivazione di ristrutturazioni e nuove costruzioni, innovazione (costruzioni modulari, digitalizzazione).
  • Tutela del diritto alla proprietà e contrasto all’occupazione abusiva, istituzione di un registro europeo delle occupazioni illegali.
  • Finanziamenti: maggiore ruolo della BEI, mobilitazione di capitali privati, partenariati pubblico-privati, migliore utilizzo dei fondi UE (coesione, RRF).
  • Riconoscimento del ruolo di enti locali e regionali, con richiesta di accesso diretto ai fondi UE.
  • Domanda di alloggi: sostegni a giovani e famiglie (mutui agevolati, garanzie, alloggi per studenti), misure mirate per lavoratori essenziali.
  • Apertura a partenariati pubblico-privati e al coinvolgimento di PMI, enti locali e attori sociali.
  • Raccolta dati e monitoraggio: piattaforma UE per i dati sugli alloggi e relazioni periodiche.