Il rapido ritmo dell'innovazione tecnologica nel settore finanziario, la rapida integrazione delle economie e la crescente complessità delle normative finanziarie hanno portato a un aumento degli strumenti finanziari complessi con caratteristiche sia di capitale che di passività. In risposta a questo problema, l'International Accounting Standards Board (IASB) ha pubblicato un exposure draft sugli strumenti finanziari con caratteristiche di capitale (FICE) che propone modifiche ai principi stabiliti nello IAS 32 Strumenti finanziari: Presentazione, con l'obiettivo di allineare i principi contabili alle trasformazioni dinamiche in atto nel panorama finanziario.
A differenza di molti altri strumenti disciplinati dallo IAS 32, le azioni cooperative non hanno mai dato motivo alle autorità di regolamentazione di mettere in dubbio la stabilità e la capacità di assorbimento delle perdite del capitale sociale. In particolare, durante la crisi finanziaria gli istituti di credito cooperativo sono rimasti resistenti. Per le banche cooperative, la rappresentazione patrimoniale delle azioni e dei certificati cooperativi è essenziale: il riconoscimento di questi strumenti finanziari come patrimonio netto in bilancio è un requisito fondamentale per il patrimonio di vigilanza secondo lo schema globale per le banche stabilito dal Comitato di Basilea. L'EACB attribuisce la massima priorità a questa questione e si assicurerà che le modifiche introdotte dallo IASB mantengano l'attuale classificazione di tutte le azioni e i certificati dei soci delle cooperative in Europa come patrimonio netto.
Di conseguenza, lo IASB ha deciso di elaborare proposte incentrate su:
- chiarire i requisiti, compresi i principi sottostanti, per classificare uno strumento finanziario come passività finanziaria o strumento rappresentativo di capitale;
- risolvere i problemi applicativi noti, migliorando così la comparabilità dei bilanci e riducendo la diversità nella pratica. Ad esempio, per quanto riguarda gli strumenti con l'obbligo di acquistare strumenti rappresentativi di capitale di una società o con disposizioni di regolamento contingente; e
- migliorare il modo in cui un'entità presenta e fornisce informazioni sulle sue passività finanziarie e sugli strumenti rappresentativi di capitale nel bilancio.
L'attuale contesto economico ha dimostrato la solidità delle banche cooperative. Questa solidità si basa sul fatto che non sono quotate sul mercato, ma anche sul loro modello d'impresa in cui i soci partecipano direttamente ai processi di governance, strategia e gestione del rischio, in quanto detengono il capitale sotto forma di azioni cooperative.
La classificazione delle azioni dei soci delle banche cooperative nell'ambito dello IAS 32 si basa sull'interpretazione IFRIC 2. Questa interpretazione stabilisce che gli interessi delle mutue sono in linea con i valori di mercato. Questa interpretazione stabilisce che le quote degli azionisti mutualistici sono classificate come patrimonio netto se l'entità ha il diritto incondizionato di rifiutare il rimborso di tali quote (condizione 1) o se esistono disposizioni legali o statutarie che vietano o limitano significativamente tale rimborso (condizione 2).
Di conseguenza, l'evoluzione del principio IAS 32 è sempre seguita con attenzione dalle banche cooperative, poiché presenta una questione importante nella qualificazione degli strumenti finanziari, che può avere un impatto fatale sul nostro patrimonio netto.
L'approccio dello IASB è quello di considerare solo le clausole contrattuali applicabili che danno origine a diritti e obblighi più ampi o più specifici di quelli stabiliti dalla legge applicabile; e non considerare i diritti o gli obblighi derivanti da leggi o regolamenti applicabili, che esisterebbero indipendentemente dal fatto che il diritto o l'obbligo sia specificato o meno nell'accordo contrattuale.
Ciononostante, riteniamo che le banche cooperative debbano esaminare con attenzione questa proposta. La rilevazione delle azioni dei soci come strumenti di capitale è un argomento delicato e riteniamo che sarebbe utile specificare direttamente nelle modifiche allo IAS 32 e non solo, come avviene attualmente, nella base delle conclusioni, che questo approccio sarebbe coerente con i principi dell'IFRIC 2 ed esplicitare le ragioni di questo allineamento.
Infine, le banche cooperative dovrebbero esaminare attentamente le proposte dello IASB per determinare la granularità dell'informativa e il costo della conformità, valutando al contempo l'applicabilità.