Continuano, a livello di Consiglio UE, le discussioni sullo spinoso tema NGT
Il Gruppo di lavoro sulle risorse genetiche e l'innovazione in agricoltura sta attualmente discutendo la questione dei brevetti. Il Belgio non ha ancora una maggioranza qualificata per il suo testo di compromesso circolato tra i delegati questa settimana. In una nota si evidenzia che alcuni Stati membri chiedono di vietare i brevetti sulle piante ottenute con le NGT, invitando i membri alla discussione sull'ultima bozza di regolamento sulle piante ottenute con alcune nuove tecniche genomiche e i loro prodotti alimentari e mangimi, e che modifica il regolamento (UE) 2017/625.
La presidenza belga ha fatto sapere che alcuni Stati membri sono molto cauti sul tema, indicando come ragioni principali il fatto che non vogliono cambiare il testo finché non è stato valutato l'impatto della (non) brevettabilità e non vogliono interferire con altre normative sui brevetti. La Presidenza ha quindi lavorato a una proposta che rispondesse alla richiesta di non brevettabilità, in un piano che applica la condizione di non copertura brevettuale solo alle piante NGT di categoria 1 (le piante di categoria 1 sono quelle ritenute equivalenti alle piante ottenute con tecniche di riproduzione convenzionali), rendendola una misura eccezionale applicabile solo a un sottoinsieme di piante NGT.
Quindi, i costitutori di piante che richiedono lo status di categoria 1 dovranno dimostrare di non aver richiesto un brevetto. La Presidenza ha anche affermato che nel testo di compromesso è stata mantenuta la disposizione di opt-out per le piante di categoria 2, ovvero gli Stati membri possono vietare la coltivazione di piante NGT di categoria 2.
Le discussioni a livello di Gruppo di lavoro continueranno domani e resta da vedere se la mossa del Belgio di proporre un divieto di brevetto per la Categoria 1 sarà sufficiente a far superare il dossier prima della fine del suo mandato (30 giugno).