Mentre il Consiglio europeo e il Parlamento si preparano a discutere il futuro Quadro Finanziario Pluriennale (QFP), le principali associazioni dell'UE esortano i politici europei a mantenere e rafforzare l'attuale fondo per la pesca e l'acquacoltura, sottolineando il suo ruolo cruciale per la sicurezza alimentare, la stabilità economica e la sostenibilità ambientale
La pesca e l'acquacoltura non possono essere misurate solo in termini economici. La flotta, i produttori, i trasformatori e i commercianti di acquacoltura forniscono uno degli alimenti animali più sani e con la più bassa impronta di carbonio. Ciò rende gli alimenti acquatici una scelta ottimale per diete equilibrate, garantendo al contempo la sicurezza alimentare e la protezione del clima. Tuttavia, devono affrontare sfide uniche che non possono essere affrontate attraverso un fondo unico e ampio che copra più settori.
In una lettera indirizzata alla Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, al Presidente del Consiglio europeo António Costa e al Primo Ministro polacco Donald Tusk, i leader del settore hanno espresso preoccupazione per le proposte di integrare il Fondo europeo per gli affari marittimi, la pesca e l'acquacoltura (FEAMP) in un'unica struttura di finanziamento globale. Essi sostengono che tale approccio comprometterebbe la capacità del settore di affrontare le sue sfide specifiche. I rappresentanti dell'industria sottolineano le conclusioni della Commissione europea, secondo cui i pescatori, i produttori di acquacoltura e i trasformatori devono far fronte all'aumento dei costi, alla concorrenza globale e alle difficoltà di attrarre le nuove generazioni. La pesca costiera su piccola scala, in particolare, deve fare i conti con salari significativamente più bassi rispetto ad altri settori. Inoltre, devono far fronte a una crescente regolamentazione ambientale e alla concorrenza per lo spazio marittimo.
“La pesca e l'acquacoltura e la loro lavorazione non sono solo attività economiche, ma sono profondamente legate alle comunità costiere e rurali europee. Le differenze strutturali e naturali tra le regioni richiedono un approccio finanziario mirato”, si legge nella lettera. “Un fondo unico rischia di limitare la flessibilità e di non riconoscere le esigenze specifiche del settore”.
Le organizzazioni della pesca e dell'acquacoltura chiedono:
- Un fondo rafforzato e indipendente per la pesca e l'acquacoltura con maggiori stanziamenti di bilancio.
- Un sostegno finanziario più forte per garantire la sostenibilità e la resilienza economica e continuare a migliorare le condizioni di lavoro e di vita.
- Investimenti mirati per aiutare il settore a raggiungere gli obiettivi ambientali e climatici, compresi quelli di decarbonizzazione.
- Un impegno per la sicurezza alimentare e la resilienza della catena di approvvigionamento, garantendo che la pesca e l'acquacoltura dell'UE rimangano una priorità nel prossimo QFP.
“L'UE deve riconoscere le condizioni uniche del nostro settore e mantenere un fondo dedicato per garantirne un futuro sostenibile”, conclude la lettera. “Una politica della pesca e dell'acquacoltura indipendente e ben finanziata è essenziale per l'economia, l'ambiente e la sicurezza alimentare dell'Europa”.