I colegislatori europei, ovvero il Parlamento ed il Consiglio, hanno trovato un accordo provvisorio che deve essere confermato
Il Consiglio e il Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo sulla direttiva che istituisce un quadro per il monitoraggio del suolo per migliorare la resilienza del suolo e gestire meglio i rischi associati ai siti contaminati. L'accordo deve, però, ancora essere ratificato dalle due istituzioni.
La proposta della Commissione UE è stata sostanzialmente modificata dai colegislatori per evitare impatti negativi sugli agricoltori e sulle amministrazioni nazionali.
L'ambizione della direttiva di raggiungere suoli sani entro il 2050 non è vincolante. L'obiettivo centrale della direttiva sarà quello di creare un quadro solido e coerente per il monitoraggio della salute del suolo, basato su dati comparabili, e di contribuire allo sviluppo di un osservatorio europeo del suolo più consolidato. Gli Stati membri dovranno monitorare e valutare il suolo, definendo i punti di campionamento secondo una metodologia comune a livello europeo
Verrà stilato un elenco non vincolante di sostanze da monitorare. Queste linee guida saranno elaborate dalla Commissione europea con il supporto del CCR, a seguito di consultazioni previste nei prossimi 18 mesi. Sostanze come i PFAS, i prodotti fitosanitari e le micro e nanoplastiche potrebbero essere incluse in questo documento di orientamento. Tuttavia, saranno ancora necessari dei triloghi tecnici per perfezionare la formulazione giuridica di questa disposizione.
La nuova direttiva stabilirà i principi di mitigazione relativi all'artificializzazione del terreno, in particolare l'impermeabilizzazione del suolo e lo scavo. Questi principi dovranno essere presi in considerazione dagli Stati membri, nel rispetto delle loro decisioni nazionali in materia di pianificazione territoriale, compresi gli alloggi, le miniere, l'agricoltura sostenibile e la transizione energetica.