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Accordo al Consiglio Ambiente UE sul ripristino della natura

lunedì 17 giugno 2024

Accordo al Consiglio Ambiente UE sul ripristino della natura

Si chiude il capitolo "Ripristino della natura", che ha tenuto banco negli ultimi anni di politica agroambientale europea

Il testo ha raggiunto almeno il 65% di voti positivi da parte degli Stati Membri, con il voto cruciale espresso dall’Austria.  Una proposta di legge lungamente osteggiata da molti governi nazionali, che chiude oggi il suo iter travagliato grazie ad un solo voto decisivo, quello dell’Austria. È così che i Ministri dell’Ambiente della UE hanno dato il via libera alla norma sul ripristino della natura, con una maggioranza risicata e peraltro maturata solo a poche ore dal voto.

"Troviamo sicuramente discutibile che a questo voto decisivo si sia giunti con le istituzioni comunitarie di fatto ai titoli di coda della legislatura, senza che sia stata invece considerata l’ipotesi di rimandarne la discussione, come accaduto per altri dossier, dopo l'insediamento delle nuova governance dell'UE”. Così il Presidente di Confcooperative Fedagripesca Carlo Piccinini commenta il via libero definitivo del Consiglio Ambiente UE alla Legge sulla natura.

 La legge andrà ad obbligare i vari stati membri ad attuare piani di ripristino del 30% delle aree naturali già degradate entro il 2030 ed a definire ed attuare misure volte a ripristinare almeno il 20% delle zone marine e terrestri dell’UE. Il” Freno di emergenza” previsto per il 2033 e la possibilità di sospendere l'applicazione delle norme in caso di gravi conseguenze sulla sicurezza alimentare, secondo il presidente Piccinini, sembrano infatti misure insufficienti a garantire la stabilità del settore agricolo.

Inoltre, secondo Piccinini, “si rischia di avere gravi ripercussioni sull'agricoltura italiana ed europea, nonostante sia lodevole nelle intenzioni. L'obbligo di ripristinare ampie porzioni di terreno entro scadenze rigide potrebbe mettere a dura prova la produttività agricola, in un momento in cui la sicurezza alimentare è già minacciata dalla guerra in Ucraina. Le preoccupazioni degli agricoltori, che hanno ripetutamente manifestato contro questa legge, non sono state ascoltate a sufficienza”, prosegue il Presidente.

"L'Italia, con la sua ricca biodiversità e la sua tradizione agricola millenaria, rischia di pagare – conclude il presidente di Confcooperative Fedagripesca - un prezzo particolarmente alto. L'imposizione di piani di ripristino rigidi potrebbe mettere a rischio la produzione di eccellenze alimentari, con gravi conseguenze economiche e sociali per le comunità rurali”.

Questa nuova norma comunitaria entrerà in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale.