In data 7 dicembre, la Commissione europea ha presentato la revisione sulle norme di trasporto degli animali
La Commissione europea ha pubblicato oggi la tanto attesa revisione delle norme per la protezione degli animali durante il trasporto con alcuni miglioramenti tecnici, che sono però il risultato di un compromesso derivante da norme molto restrittive per alcuni Stati membri e potenzialmente in grado di perturbare il mercato unico.
Infatti, nonostante i diversi miglioramenti apportati dagli allevatori in tema di benessere animale durante il trasporto, la Commissione ha pubblicato un documento con norme che sembrano lontane dall'esperienza pratica, controproducenti per il benessere degli animali e discriminatorie per alcuni Stati membri.
Le principali preoccupazioni sono:
1. Età minima per il trasporto di animali giovani oltre i 100 km: L'aumento dell'età minima per il trasporto dei vitelli a cinque settimane (rispetto ai 14 giorni previsti dal regolamento attuale), o a tre settimane per i suinetti, gli agnelli e i capretti, porterebbe molte aziende agricole alla fine della loro attività. Le aziende lattiero-casearie dovrebbero ricostruire e ristrutturare completamente le loro strutture, il che sarebbe impraticabile per molti. I costi da sostenere sono molti, come ad esempio: finanziamenti aggiuntivi, necessità di terreni supplementari, gestione del letame e permessi ambientali.
2. L'imposizione di un limite massimo di 9 ore per il tempo di viaggio verso la macellazione significherebbe che gli allevatori di alcuni Stati membri perderebbero immediatamente l'accesso a molti macelli. Ciò è molto preoccupante, poiché nell'UE è già in atto un processo di concentrazione dei macelli e si accelererebbe ulteriormente il processo di spopolamento delle aree rurali.
3. Allo stesso modo, la limitazione dei tempi di viaggio su strada per scopi diversi dalla macellazione spezzerebbe le catene di approvvigionamento costruite nel corso degli anni in molti Stati membri. Sarebbe quindi discriminatorio nei confronti degli Stati membri con distanze maggiori, infrastrutture inadeguate o regioni montuose.
4. Le preoccupazioni sulla potenziale natura discriminatoria di questa riforma sono visibili anche sui limiti di viaggio basati sulle temperature massime e minime, soprattutto per i paesi del sud-Europa come l’Italia. Il requisito della guida notturna in caso di previsione di temperature superiori a 30ºC è dirompente sia dal punto di vista del benessere animale (tutte le specie di bestiame nel campo di applicazione sono diurne) sia dal punto di vista sociale (disponibilità e flessibilità della manodopera) e penalizzerebbe il trasporto nel periodo estivo.
5. Le nuove norme sullo spazio disponibile e sull'altezza verticale minima diminuirebbero il numero di animali che possono essere caricati su un camion rispetto alla norma attuale. L'aumento degli spazi vuoti tra gli animali potrebbe comportare lesioni in seguito al movimento del veicolo, oltre a problemi di sicurezza stradale. Inoltre, la moltiplicazione del numero di camion in circolazione per compensare il carico ridotto avrebbe un impatto molto significativo sulle emissioni di carbonio e sul fabbisogno di manodopera.
Per di più, da un punto di vista pratico, per garantire un'effettiva adozione, i periodi di transizione proposti sono eccessivamente brevi, incompatibili con la capacità di investimento degli operatori.
Il Parlamento europeo e il Consiglio dovrebbero perciò prendere in considerazione questi aspetti problematici e a garantire gli aggiustamenti necessari per apportare ulteriori miglioramenti alla proposta, rendendola attuabile, non discriminatoria e basata su dati scientifici.