I Ministri dell'agricoltura UE si sono focalizzati sulle sfide, affrontate e da affrontare, della catena alimentare europea
I ministri dell'Agricoltura riuniti a Lussemburgo hanno trascorso gran parte del pomeriggio di lunedì 21 ottobre a discutere un documento di 3 pagine della Presidenza intitolato “Sfide affrontate dalla catena alimentare dell'UE”, il quale ricorda ai delegati che la catena alimentare impiega 29 milioni di persone nell'UE, fornendo il 14% dei posti di lavoro, e crea 800 miliardi di euro di valore aggiunto, pari al 14% del totale dell'Unione.
Gli operatori della catena alimentare dell'UE devono affrontare sfide attese e inattese nel corso delle loro attività, spiega il documento, sottolineando l'aumento della diffusione di malattie animali (ad esempio la peste suina africana, l'influenza aviaria) e di parassiti delle piante (ad esempio la Xylella Fastidiosa), che si è verificato in modo del tutto inatteso. Le spese di emergenza sostenute dalle autorità competenti per prevenire potenziali crisi veterinarie e fitosanitarie ammontano a oltre 900 milioni di euro nel solo biennio 2021/22. Le perdite economiche degli operatori della catena alimentare dovute a misure epidemiologiche, restrizioni di movimento e divieti di esportazione non sono incluse in questo importo. Il budget complessivo per il cofinanziamento è già stato fissato fino alla fine del 2027 nell'attuale QFP, ma la diffusione di malattie e parassiti emergenti e riemergenti (febbre catarrale degli ovini, peste dei piccoli ruminanti, ecc.) continua a porre sfide agli operatori della catena alimentare dell'UE e alle autorità nazionali competenti.
Oltre ai fattori economici, la prevenzione delle malattie animali è fondamentale anche nella lotta alla resistenza antimicrobica. ricercatori propongono inoltre l'idea di migliorare la qualità delle informazioni disponibili per aiutare i consumatori a fare acquisti consapevoli, spiegando che già un decennio fa erano stati individuati 901 sistemi di etichettatura volontaria degli alimenti in tutta l'UE, e da allora il loro numero è aumentato. Le iniziative non armonizzate potrebbero rispondere meglio alle esigenze informative locali/regionali o settoriali, ma gli operatori della filiera alimentare dell'UE potrebbero sfruttare meglio i vantaggi del mercato unico con soluzioni armonizzate. Si dovrebbe anche tenere conto del possibile sovraccarico di informazioni che i consumatori devono affrontare.
Inoltre, il testo sottolinea che il Green Deal e la strategia Farm to Fork hanno previsto lo sviluppo di alleanze verdi sui sistemi alimentari sostenibili tra l'UE e tutti i suoi partner in sedi bilaterali, regionali e multilaterali, mentre nonostante l'inclusione di disposizioni sul commercio e lo sviluppo sostenibile e/o sui sistemi alimentari sostenibili negli accordi commerciali bilaterali recentemente negoziati, gli standard di produzione dell'UE e dei Paesi terzi variano notevolmente tra questioni veterinarie/fitosanitarie, benessere degli animali, sostenibilità e informazione dei consumatori.