La presidente della Commissione ha presentato alcune modifiche del QFP che lasciano praticamente invariate le problematiche per il settore agricolo europeo
Dopo diverse critiche e mobilitazioni del settore agricolo, lo scorso fine settimana, la Commissione UE, con una lettera di accompagnamento di Ursula Von der Leyen, ha proposto una modifica del nuovo Quadro Finanziario Pluriennale. Con rammarico, è impossibile non constatare che si tratti solo di modifiche cosmetiche che ignorano le esigenze della comunità agricola dell'UE e rendono quindi ancora inaccettabile la PAC e il QFP per i seguenti motivi:
- Non vi è alcun cambiamento per quanto riguarda la quota della PAC nel bilancio dell'UE, che rimane inferiore al 15% della spesa totale dell'UE, con un bilancio ancora inferiore del 20% rispetto a quello attuale;
- Si continua a raggruppare la PAC in un fondo unico, la Commissione europea non fornisce una risposta concreta alla mancanza di comunanza della proposta; l'erosione del carattere comune della PAC è ancora presente.
- Anche se alcuni articoli rilevanti per l'agricoltura potessero essere trasferiti dal regolamento NRPP al regolamento PAC, ciò tralascia elementi essenziali della PAC come il controllo e le sanzioni, il cofinanziamento, ecc.
- La proposta di un “obiettivo rurale” non compensa la perdita del secondo pilastro della PAC. Essa si concentra su interventi che sono principalmente non legati all'agricoltura. Non fornirà risorse supplementari per coprire meglio tutti gli obiettivi e gli interventi della PAC.
- L'approccio del “piano nazionale unico” rimane quello proposto il 16 luglio e porterà a una riorganizzazione amministrativa massiccia e costosa e a una maggiore complessità nella struttura e nel processo decisionale, aggiungendo solo ulteriore confusione e incertezza per gli agricoltori e le cooperative. Ciò minaccerà il reddito degli agricoltori e distorcerà la concorrenza all'interno dell'Unione europea, compromettendo di fatto il mercato unico e portando alla perdita di uniformità della politica.
Queste piccole modifiche tecniche non rispondono affatto alle reali esigenze degli agricoltori e delle cooperative agricole europei e il settore richiede modifiche convincenti per potere continuare a discutere questi dossier.