Con l'adozione da parte del Parlamento europeo della relazione finale sulla proposta di istituire il primo quadro di certificazione a livello europeo per l'assorbimento del carbonio, l'Europa sta facendo grandi passi avanti e nella giusta direzione
Dopo che la scorsa settimana il anche il Consiglio ha adottato il suo mandato negoziale, i triloghi inizieranno nelle prossime settimane e sulla strada giusta.
Il quadro volontario dell'UE per il carbonio mira a facilitare e accelerare la diffusione di azioni di mitigazione e adattamento di alta qualità nell'UE, comprese quelle derivanti dalle pratiche di carbon farming. In più, il Parlamento europeo riconosce positivamente che l'agricoltura del carbonio non è solo sequestro di carbonio, ma anche riduzione delle emissioni dal suolo e dalla fermentazione enterica e del letame.
Tuttavia, ci rammarichiamo che il Parlamento europeo abbia deciso di andare oltre gli obiettivi originari della proposta della Commissione, includendo norme relative all'uso dei certificati, con potenziali collegamenti con altre legislazioni dell'UE (ad esempio, la rendicontazione degli inventari dei gas serra aziendali, i sistemi di scambio delle emissioni (ETS) e un obiettivo post-2030). Infatti, l'obiettivo del Quadro di certificazione per la rimozione del carbonio e l'agricoltura del carbonio non dovrebbe essere quello di stabilire come utilizzare i certificati, cosa che dovrebbe essere fatta attraverso la Direttiva sui crediti verdi, ma di garantirne la qualità.
Da parte sua, il 17 novembre il Consiglio ha adottato il mandato negoziale per i colloqui con il Parlamento europeo. Il mandato negoziale, concordato a livello di Coreper, riguarda l'agricoltura del carbonio (ad esempio, il ripristino delle foreste e del suolo e la gestione delle zone umide), lo stoccaggio del carbonio in prodotti di lunga durata (come l'edilizia in legno) e la riduzione delle emissioni dai suoli agricoli, a condizione che si traduca, nel complesso, in un miglioramento del bilancio del carbonio nel suolo.
Entrambe le istituzioni riconoscono la natura volontaria della certificazione e l'istituzione di un registro a livello europeo. Il Consiglio e il Parlamento europeo hanno inoltre concordato sull'obbligatorietà dei co-benefici legati ai crediti di carbonio, ma si sono impegnati a garantire un premio. Hanno mantenuto i criteri QU.A.L.ITY proposti e la richiesta di sviluppare metodologie di certificazione su misura per i diversi tipi di attività di rimozione del carbonio e di riduzione delle emissioni nel suolo da parte della Commissione (assistita da un gruppo di esperti).
I colegislatori inizieranno ora i negoziati sulla forma finale del testo.