In un lunedì 17 giugno molto intenso al Consiglio Ambiente dell'UE, è stato raggiunto un approccio generale anche sul dossier "rifiuti alimentari"
I ministri dell'Ambiente hanno adottato un orientamento generale sulla proposta della Commissione per la revisione della direttiva sugli sprechi alimentari. Il compromesso raggiunto ha l’ambizione di prevenire lo spreco alimentare e di realizzare un'economia più circolare.
La revisione della direttiva deriva dall'ambizione dell'UE di raggiungere l'obiettivo di sviluppo sostenibile (SDG) delle Nazioni Unite di dimezzare gli sprechi alimentari nelle fasi di vendita al dettaglio e di consumo entro il 2030 e di ridurre le perdite alimentari lungo il resto della catena di approvvigionamento alimentare.
Gli obiettivi di riduzione dei rifiuti alimentari proposti nel testo sono ambiziosi ma sembrano comunque realistici. In questo ambito, è stata importante la valutazione d'impatto della Commissione e l’inserimento di una clausola di revisione. Proponendo obiettivi obbligatori che includono non solo le fasi di consumo e vendita al dettaglio, ma anche quelle di lavorazione e produzione, l'UE sta già andando oltre gli SDG delle Nazioni Unite e di conseguenza è sulla buona strada per onorare i propri impegni nazionali e internazionali entro il 2030.
Al di là del livello e della portata degli obiettivi vincolanti, l'approccio generale mira a migliorare la raccolta dei dati, concentrandosi sulla chiarificazione del testo per garantire la certezza del diritto. Una metodologia comune e requisiti minimi di qualità per la misurazione uniforme dei livelli di rifiuti alimentari sono assolutamente necessari per il confronto e la prevenzione.
Il trilogo dovrebbe avvenire in autunno, quando anche gli eurodeputati del PE avranno preso posto nelle loro poltrone in quel di Bruxelles.